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"> Nicca Iovinella | Nicca in Felice's Land
Nicca Iovinella Visual Artist

Nicca in Felice's Land

 

Conducendoci nella silenziosa intimità del suo studio, Nicca Iovinella incontra Felice Casorati. Indossata la distintiva tuta bianca, l’artista ci conduce nei suoi spazi di appartenenza, posizionandosi al di qua di una finestra inizialmente chiusa. Il passaggio dal buio alla luce è immediato: Iovinella apre quella finestra, come a volersi affacciare su di uno spaccato della sua stessa vita. 

Non più fissità, non più immobilismo, non più il metafisico scorcio cittadino abbracciato dall’apertura alle spalle della regale figura - di bianco vestita - di Silvana Cenni, nel ritratto realizzato dal Casorati nel 1923. Un’opera maestra, basata su di una serie di equilibri, quello cromatico su tutti, che, tra silenzi e attese, ci immette in un tempo rarefatto, una dimensione statica e atemporale. 

Ad incarnare ora il tempo che incessantemente scorre – tra un passato, un presente e un ignoto futuro - il passaggio di un coniglio: semiserio personaggio che, col suo vivo movimento, colloca lo spettatore al confine tra il fantastico e il reale. Il coniglio è il “prendersi cura”, di noi stessi, degli altri, in una sur-reale dimensione nella quale esistiamo, permaniamo adesso.

Una terra di mezzo insomma, che l’artista intende concretizzare con la realizzazione di un trittico avente al centro il filmato video sopra descritto e, ai lati, immagini pittoriche su carta tratte dallo stesso: ancora una volta la staticità che si contrappone al movimento, la stabilità che deve fare i conti con il mutamento.

Leading us in the quiet intimacy of her studio, Nicca Iovinella meets Felice Casorati. Wearing her distinctive white suit, the artist takes us in her space of belonging, ranking below a window initially closed. The transition from dark to light is immediate: Iovinella opens that window, as to want to look out on a slice of her own life.

No more stillness, not more inaction, no longer the metaphysical historical city embraced by the open window behind the regal and white dressed figure of Silvana Cenni, in the portrait made by Casorati in 1923. A masterpiece, based on a series of balances, especially the chromatic one, that, between silences and expectations, immerses us in a rarefied time, a static and timeless dimension.

Now, to embody the time that unceasingly flows - between a past, a present and an unknown future – there is the passage of a rabbit: a semi-serious character that, with its lively movement, puts the viewer at the border between fantasy and reality. The rabbit is the "take care" of ourselves, of others, in a “sur-real” dimension in which we exist and remain in this precise moment.

A middle ground in short, that the artist is going to materialize with the creation of a triptych whose center will be the video described and to the sides, some pictorial images on paper drawn from the video itself: once again the static opposes to the motion, the stability faces with the evolution.


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